Leonardo, Michelangelo, Galileo Galilei, ma anche Marconi, Meucci, Volta… L’Italia è stata popolata di geni, uomini senza tempo che hanno contribuito a plasmare il mondo come lo conosciamo oggi. Scopritori e pionieri del loro campo: matematica, ingegneria, architettura...
Hanno una cosa comune: aver fatto girare gli ingranaggi del pensiero. E la loro grande umanità, tassello dopo tassello, vite dopo vita ha creato una macchina inarrestabile, quella del futuro. Vogliamo celebrarli così.
Non è un genio. È il genio.
Vissuto nel cuore del Rinascimento, ne è stato l’interprete per eccellenza, ma, allo stesso tempo, il suo sguardo sembrava rivolto ad altro: al futuro. Artista, pittore, scultore, architetto, matematico, scienziato, fu anche inventore di strumenti e macchine impossibili (tra cui elicottero, paracadute, muta da sub) che divennero realtà solo quattrocento anni dopo. La sua mente non finisce mai di stupirci. E di ispirarci.
È uno dei protagonisti assoluti della Firenze del Rinascimento. Pittore e scultore di rara grandezza, ci ha lasciato opere immortali come la Cappella Sistina – espressione della tensione umana verso il divino – il David, e la Pietà vaticana. Fu anche Architetto e firmò Piazza del Campidoglio, tra le più belle di Roma. In lui creatività e tecnica raggiunsero vette sublimi, trasformando l’uomo in un mito
È il padre della scienza moderna, basata cioè su dati empirici. Prima di lui non esisteva un metodo di analisi affidabile e verificabile con cui analizzare i fenomeni della natura. Fu fisico, astronomo, matematico, avido “esploratore” del cosmo. Scoprì i satelliti di Giove e la sua osservazione delle stelle fu decisiva per l’affermazione della Teoria Copernicana e quella di Keplero. Se il mondo è come lo conosciamo oggi, lo dobbiamo a questo piccolo grande gigante che, con un cannocchiale, guardava il cielo ponendosi domande a cui trovare da solo risposta.
È stato uno dei geni italiani dell’era moderna. La scoperta di poter sfruttare le onde elettromagnetiche per inviare segnali a distanza lo portò a brevettare una delle più grandi invenzioni dell’umanità: la Radio. Nel 1901, la prima trasmissione radio transatlantica fu un successo che cambiò per sempre il mondo, grazie a Marconi sempre più connesso e libero di comunicare senza limiti.
È stato un genio versatile, inventore del primo telefono – il telettrofono – anche se poi l’invenzione vera e propria venne accreditata per brevetto a Alexander Graham Bell.
Un intuito brillante, il suo, che lo porterà anche a brevettare bevande frizzanti, fogli di giornale resistenti all’acqua e condimenti in scatola. Anche se la sua stella è stata a lungo oscurata da vicende avverse, oggi lo celebriamo come uno dei padri della modernità.
È il fisico italiano entrato nel mito per aver inventato la pila, dopo una vita trascorsa a sperimentare i fenomeni elettrici. Il fenomeno per cui tra due conduttori metallici in contatto si stabilisce una piccola differenza di potenziale si chiama "effetto Volta" in suo onore. L'invenzione lo rese famoso in tutto il mondo tanto da essere nominato da Napoleone Cavaliere della Legion d'Onore. Ma il suo genio non finisce di stupire: Volta fu anche lo scopritore del metano e dell'accendino.